Sex and the City non era una serie femminista. Queste le parole dell’autrice che spera che i fan non basino le loro vite sullo show HBO
L’autrice di Sex and the City, Candace Bushnell, ha affermato che la serie HBO “non era femminista”. Durante la fine degli anni ’90, il romanzo di Bushnell è passato nelle mani del creatore dello show, Darren Star, diventando una serie rivoluzionaria e indimenticabile per HBO. Interpretata da Sarah Jessica Parker, Kristin Davis, Cynthia Nixon e Kim Cattrall, la serie segue le vicende di quattro amiche – Carrie, Charlotte, Miranda e Samantha – che affrontano la vita e le questioni d’amore a New York City.
All’inizio di quest’anno, HBO Max ne ha annunciato il reboot, And Just Like That. I volti del passato tornano in questo presente con l’assenza, però, di Kim Cattrall che non è tornata ad indossare i panni di Samantha.
Nuovi personaggi entreranno nella vita di Carrie, Charlotte e Miranda mentre la vita va avanti tra difficoltà e importanti cambiamenti. Parlando con il New York Post, Candace Bushnell ha dichiarato che Sex and the City “alla fine non era molto femminista“. Bushnell, che ha scritto i saggi originali di Sex and the City, basati sulla sua vita, si è soffermata sulla storia d’amore di Carrie e Big.
“La realtà è che trovare un ragazzo forse non è la migliore scelta economica a lungo termine. Gli uomini possono essere molto pericolosi per le donne in molti modi diversi. Non ne parliamo mai, ma è qualcosa a cui le donne devono pensare: puoi fare molto meno. . . quando devi fare affidamento su un uomo. Lo show televisivo e il messaggio non erano molto femministi alla fine”. I fan, secondo la creatrice, non dovrebbero basare le proprie scelte facendo riferimento a quanto accade nella serie che si è concentrata troppo su Carrie e la conquista di Mr. Big. Candace Bushnell ha poi concluso affermando che sarà sintonizzata sul revival della serie con la speranza che vada avanti anche per sei stagioni.